Questo blog nasce dalla passione per i libri e dalla volontà di raccogliere insieme un po' di commenti che ho lasciato in giro qua e là su Facebook. Non sono un critico letterario nè ambisco esserlo, sono soltanto un lettore che ama riflettere su ciò che legge e condividerlo con gli altri per confrontarsi. Non ci sono tutti i libri che leggo, ma solo quelli di cui ho avuto voglia di parlare, anche senza ragioni specifiche, magari soltanto perchè in un determinato momento avevo voglia di farlo.

sabato 1 dicembre 2012

Cattedrale - Raymond Carver


Carver è fantastico e ve lo dice uno che non ama molto i racconti. Fantastica è la sua capacità di fissare su carta istantanee di vita quotidiana della provincia americana, quella che si arrabbatta per vivere, che non ha soldi nè cultura, nè una vita in qualche modo interessante. I suoi personaggi sono l'antitesi dell'american dream, sono il dolore del fallimento, a volte senza nemmeno la consapevolezza dello squallore che ne consegue. Non si venga a menarla sullo stile: qualunque ricercatezza linguistica striderebbe terribilmente con l'ambientazione dei suoi racconti, qualunque artificio letterario ne eleverebbe indebitamente i protagonisti dall'ordinarietà delle loro esistenze quotidiane a qualcosa che essi stessi non sono riusciti ad essere. Carver fotografa, non giudica, non fa introspezione nè analisi sociologica, almeno non apertamente. Ma questo suo apparente tacere dice molto di più di quanto molte penne illustri di là dell'Atlantico si sforzano vanamente di dire. Carver cattura l'attenzione del lettore senza mettere in scena eroi, veri o fasulli che siano, ci parla piuttosto di noi, di ciò che siamo o avremmo potuto essere se qualcosa non fosse andata per il verso giusto. Leggetelo se volete capire, se volete capirvi.

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