E' il quarto libro di Potok che leggo, probabilmente non meno bello
degli altri che mi avevano fatto gridare al capolavoro, ma
sostanzialmente a quelli uguale nello stile e nel contenuto. La storia è
più o meno la stessa: un giovane brillante e dotato di intelligenza
fuori del comune, incline al dubbio piuttosto che al dogma e per questo
osteggiato dai bigotti della propria religione, il quale si ritrova
dinnanzi all'annosa scelta di soccombere o lottare per essere se stesso.
M'è piaciuto, ma non m'ha avvinto, ad ogni pagina avevo l'impressione
di averlo già letto. Fra l'altro, tutto questo discorrere di testi sacri
e loro interpretazione, a me che considero bibbie, torah e corani vari
un fastello di cazzate che ingannano e soggiogano l'umanità da qualche
millennio, alla fine risulta pure un filino noioso. Per fortuna si parla
anche parecchio di psicoterapia, argomento che trovo molto di più
interessante della religione.
Leggetelo se non avete letto altro di Potok, anzi leggete assolutamente qualcosa di Potok perchè è sicuramente un grandissimo autore. Forse quello dei quattro che mi è piaciuto di più è In principio, non fatevi spaventare dalla mole, sono 6/700 pagine che scorrono via che è una bellezza.
Leggetelo se non avete letto altro di Potok, anzi leggete assolutamente qualcosa di Potok perchè è sicuramente un grandissimo autore. Forse quello dei quattro che mi è piaciuto di più è In principio, non fatevi spaventare dalla mole, sono 6/700 pagine che scorrono via che è una bellezza.
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